Lungo la Via della Seta Festival | Viaggio in India con Sandeep Das | Guggenheim Fellow e musicista vincitore di un Grammy, Sandeep Das è uno dei principali virtuosi di Tabla nel mondo di oggi.
Lungo la Via della Seta Festival | Viaggio in Medio Oriente con Ceren Türkmenoğlu | Ceren propone la musica tradizionale di diverse culture attraverso il confronto tra i rispettivi tradizionali strumenti a corda.
Lungo la Via della Seta FESTIVAL | Viaggio in CINA con Li Cheong | Cheong Li è un compositore ed esecutore di erhu.
È nato a Macao, è cresciuto a Hong Kong e attualmente vive a Londra, Regno Unito.
Ogni viaggio inizia con una necessità. Necessità di vedere, osservare, incontrare, conoscere. Necessità di tornare diversi da come si era quando si è partiti. Spesso non importa il modo in cui si viaggia, il luogo in cui si va, il tempo che si impiega. Spesso non importa neppure la meta, perché, una volta arrivati, la necessità del viaggio fa ancora capolino tra i pensieri, si fa strada in ogni respiro, spinge a ripartire, a ricominciare, a progettare un altro percorso.
Le tradizioni che abbracciano grazie a un’esperienza sensoriale capace di recuperare forme di comunicazione primordiale, lontane dai luoghi comuni che troppo spesso caratterizzano la musica italiana. Questi sono solo alcuni dei presupposti da cui partirà, dal prossimo 15 giugno, sulla piattaforma internazionale Patreon, il nuovo progetto dal titolo Italian Soundtracks, un patrimonio di suoni della violoncellista e compositrice comasca Irina Solinas, un viaggio attraverso la penisola alla scoperta delle sue armonie, che si concluderà il 15 luglio con un grande evento in esclusiva per tutti i sostenitori.
Immaginate il buio. Ma non quel buio dei bambini che si infila sotto il letto e aspetta solo il momento giusto per spaventarvi. Immaginate il buio degli occhi chiusi e della mente aperta, il buio dei colori che si prendono una pausa e lasciano spazio al pensiero, il buio delle possibilità e della grazia. Immaginate il primo buio del mondo, quando ancora a danzare erano solo le stelle.
Fremo dall’emozione. Questa non è solo una frase fatta, una di quelle che si usano nelle grandi occasioni. Fremere, etimologicamente, deriva dal verbo omonimo latino di origine onomatopeica, che stava ad indicare il frastuono del mare in burrasca o delle piante mosse dal vento, quell’agitar di animi e sentimenti e felicità che solo i grandi poeti hanno saputo descrivere rendendo loro giustizia.
L’essere nel mondo di Irina si sperimenta con modi e approcci diversi, ma ovunque lei vada io sono presenza reale e tangibile, riconosciuta nella sua interezza, come accade a Il Cairo, in quel gennaio 2019.
Il mio primo vagito, a differenza di molti, me lo ricordo bene. Mi ricordo i sorrisi e gli sguardi di chi c’era, in quel singolare e assolato maggio 2018, nella mente brillante di Davide Santi e nella cornice straordinaria di Palazzo Marino, mentre la mia vita iniziava e Sandeep Das stringeva tra le sue le mani emozionate di Irina.
Il richiamo della terra è forte, il lago di Como sussurra ad Irina il bisogno di radici ed Irina risponde, trasferendosi a Faggeto Lario, in una casa dal profumo antico e solitario, in cui i mesi trascorrono chiari, lenti, sommersi, tra un bicchiere di whisky e il profumo di fiori, tra la fatica dei muscoli provati dalla montagna alla necessaria riabilitazione del cuore.